domenica 31 maggio 2009

Peroni Team vs River Plate 6-1








IL PUNTO Era nell’aria. Tra i redivivi torcinelli dello Sherwood e il megapuzzone del cicchettaro, si sentiva già da qualche giorno anche uno strano, insolito, profumo di vittoria. Il Peroni Team ha vinto. Ce l’ha fatta. D’altronde i presupposti s’erano creati già al termine del primo e unico tempo della scorsa partita, quando i rimasti-perbene avevano chiuso in vantaggio contro il forte Brand Seta, rollando una prestazione di inedita fattura. Poi, com’è ormai noto, l’ambulanza aveva fatto il suo infausto esordio in quel di San Salvatore, portandosi via portiere e punti della vittoria. Cosa che non è avvenuta contro il River Plate, anche perché a scanso di sorprese mister Tonino Palese ha pensato bene di tenere a riposo il resuscitato Christian L’Amico di Valerio Tonti, lanciando nella mischia il secondo portiere Nasopolidis. Risultato: nessuna ambulanza e vittoria indiscutibile in tasca. Con tanto di cappella doverosa al mister e alla società che, finalmente, con il puntello Daniele Tucci (italo-argentino pescato nella memoria del presidente Antonio Ragazzo per chissà quale rivoluzione cerebrale) fa quadrare tutti i conti e lancia il Peroni verso una clamorosa rincorsa al quarto posto. Obiettivo difficile, sia pure, ma non impossibile, dio cane (la frase si prestava bene ad una simmetria utile per una bestemmia…non ho resistito ndr). Anche perché se è vero che il 6-1 è giunto contro l’ultima in classifica, altrettanto vero è che la squadra è sembrata finalmente organizzata, ben messa in campo, con una propria armonia di gruppo. Daniele è l’uomo in più che mancava, in grado di legare bene con la difesa e di suggerire gli avanti. Dario sta raggiungendo la forma migliore, Marco comincia a credere nel progetto e Loprieno non ha i soldi per accocchiarsi per il Bourbuka, avvantaggiando testa e gambe. In più, elementi importanti come Polpaccio e Gal’n sono ormai sulla via del pieno recupero, mentre cominciano a scoppiare di salute gente come Nicola Kogiun e Marco. Insomma, il campionato dei nostri rimastoni forse è appena cominciato. E se son cime, seccheranno.

LA FREDDA CRONACA Vittoria meritata. Mai in discussione e che sarebbe potuta essere molto più ampia. Un Peroni Team quasi perfetto, con Nasopolidis a smanacciare in porta (brutto ma quasi efficace nel primo tempo), Dario al centro e Polpaccio e Loprieno sugli esterni, dietro Daniele Tucci e Nicola Kogiun. In panchina, ma solo in partenza, l’acciaccato Gal’n e il ritardatario Marco. Apre le marcature Nicola, sempre più in forma, con un bel gol su probabile assist di Daniele. Pareggia il River però, dopo pochi minuti, causa un rimpallo sfortunato. Ma il 2-1 e il 3-1 arrivano in poco tempo: Marco e Gal’n gli autori delle segnature, l’uno d’esterno su azione di rimessa, l’altro con una precisa rasoiata ad incrociare. Nella ripresa, il Peroni amministra e subisce gli sterili attacchi avversari solo nei primi dieci minuti. Dopo, i tre gol arrivano in successione e sarebbero potuti essere molti di più. Marco, Polpaccio e Gal’n i marcatori: il primo su azione d’angolo, il secondo anche grazie ad una deviazione di un difensore e il terzo su perfetto suggerimento di Kogiun, cui è mancata solo la doppietta per coronare un’ottima prestazione. Risultato 6-1, ma onore anche agli avversari, che fino alla fine ci hanno provato e che, a ben guardare, non sembrano essere inferiori a squadre come il Cocoricò, ad esempio, contro cui il Peroni ha bruciato una vittoria più che fattibile. Questo solo per dire che se i rimasti-sotto avessero giocato con questa formazione sin dall’inizio del torneo, adesso avrebbero sicuramente qualche vittoria in più. Ma al presidente Ragazzo, si sa, piacciono le imprese impossibili.

LE PAPARELLE:
(tutti bravi alla fine, tanto che a chi scrive è sembrato inutile fare distinzioni di voto. Per la prima vittoria, bastano i commenti)

Nasopolidis. Nella realtà è peggio che nella fantasia. Però, zampettando malamente su un ginocchio malandato e agitando le mani senza un vero obiettivo, riesce, almeno nel primo tempo, a sbucciare un paio di tiri in calcio d’angolo. Nella ripresa invece, mai veramente impegnato, si limita a sbagliare solo qualche rinvio. (Voto 7, “broglio elettorale”).
Polpaccio. Sta tornando e si vede. Esterno di lusso, segue molto le azioni d’attacco rischiando un poco dalla sua parte, ma è efficace. Un assist e un gol lo dimostrano. La caviglia sarà la sua personale Madonnina: se lo assisterà, allora anche il Peroni ne beneficerà. (V: 7, “Lazzaro”)
Marco. Arriva in ritardo causa le probabili 12 partite a settimana e, nonostante non abbia ancora sposato in toto il progetto del presidente Ragazzo (la permanenza dal Cicchettaro e la borsa termica garantita per tutti i peronisti), gioca un’ottima partita. Due gol per lui, il primo di bella fattura; stradica palloni in mediana e li converte in precisi suggerimenti per le punte, raggiungendo la soglia minima dei suoi livelli abituali. Quando crederà nel disegno societario non avrà più i cali delle partite precedenti, di questo è sicuro (V: 7, “neofita”).
Dario. Soffre il caldo nel primo tempo e sembra essere quello meno brillante. È un tipo di giocatore serio, che ha bisogno di fare riscaldamento e infatti, nella ripresa alza un muro e gli avversari devono tirare da metà campo se vogliono combinare qualcosa. (V: 7, “indiscutibile”).
Loprieno. Molto meglio dell’ultima uscita, quando aveva gufato, unico in campo, che la partita venisse sospesa, a causa di un’intossicazione molto personale che non gli aveva consentito di capire il “giuoco del calcio”. Si esibisce in alcuni anticipi di buonissimo livello, questo va detto, cercando per tutta la partita un improbabile gol che non troverà mai ma che, infondo, lo incanala sulla strada giusta. (V: 7, “in progress”).
Daniele. È il più bravo e si vede. La tiene molto, ma non la perde. Pur non segnando, fa in modo che tutti palloni passino dalle sue parti. La sa dare bene e, per una volta, bisogna complimentarsi con il Presidente Ragazzo il quale, dopo lo scoordinato Mattia, il dubbio Iocola (forse Iogola, ma di sicuro non Nicola come scritto qualche articolo fa, ndr) e lo scellerato Puccettone, ha indovinato l’acquisto giusto. (V: 7, “straniero”).
Gesù Crist Gal’n. Gioca un po’ di meno degli altri, causa la madonnite al piede. Ma sta guarendo in fretta e la doppietta lo dimostra. Serve Polpaccio nel gol del 5-1, restituendogli il favore precedente, a conferma di quanto la squadra cominci a giocare “da squadra” man mano che recupera i suoi elementi storici. (V: 7, “credente”).
Nicola Kogiun. Apre ma non chiude le marcature, cercando a tutti i costi il gran gol. Segno che sta bene e che ha fiducia nei propri mezzi, soprattutto dopo le ultime ottime prestazioni. In compenso, sforna assist al bacio, ora per Gal’n, ora per Marco. (V: 7, “prezioso”).

(nelle foto sopra: l'italo-argentino Daniele Tucci in azione; il portiere Nasopolidis pascola nel nulla. Nel video in basso, il gol di Barbone Polpaccio).

lunedì 25 maggio 2009

Peroni Team vs Brand Seta SOSPESA (2-1 f.p.t.)

“Ad un certo punto, ad un punto certo: l’intervallo. Vi sembra giusto?”. A chiederselo era il buon vecchio Frengo E Stop, anni e anni fa (serie e serie A fa). Una domanda che potrebbe ben descrivere lo sconcerto del Peroni Team, alla luce di quanto accaduto durante la partita contro il Brand Seta (a proposito: ma che cazzo di nome è mai questo?). Sì, perché per la prima volta dall’inizio del Memorial Alessio Severo, i rimasti-sotto stavano facendo una buona figura. Anzi, un’ottima figura. Avanti di 2-1 contro la seconda in classifica, alla fine del primo tempo gli uomini di mister Palese sembravano davvero in palla: assolutamente in grado di gestire la partita e autori di un ottimo calciotto (non nel senso di “calcio a 8”, ma di calcio + rimasto sotto). Per la prima volta Tonino il Bidello indovina le carte: si mette fuori per il solito problema al ginocchio, lancia Polpaccio dal primo minuto e affida le chiavi della difesa all’ottimo Dario, piazzato al centro nonostante le fastidiose proteste di Loprieno (giunto col fiatone prim’ancora del fischio d’inizio e con una faccia da Bourbuka che non si poteva vedere). In avanti, spazio alla coppia Nicola Kogiun- Daniele Tucci (in prestito per l’occasione), con Gal’n ancora mezzo-infortunato in panchina, pronto a far rifiatare gli attaccanti. La squadra funziona: Polpaccio sembra tornato ai suoi livelli, Dario fa il padrone nella sua metà campo e Nicola è in stato di grazia: sfugge di continuo alla difesa avversaria e realizza due gol di cui uno, il secondo, molto bello. In più, l’apporto che Daniele Tucci (il primo acquisto azzeccato dopo una serie nera da parte del presidente Tonino Ragazzo) dà alla squadra è di un altro livello. Insomma, tutto bene. Se non fosse, appunto, per l’intervallo. Pochi secondi prima di ricominciare a giocare infatti, Christian L’Amico di Valerio Tonti si allunga in terra e sbarra gli occhi, dando a capire di non essere in grado di riprendere a giocare. Cazzate a parte, lo spavento è davvero di tutti. Il portiere (che era arrivato in netto ritardo e sin dall’inizio non sembrava essere in grande forma) non si muove, non apre gli occhi e non dà segni incoraggianti. Viene avvertita l’ambulanza che prontamente arriva; un’infermiera gli misura il polso, la pressione, la glicemia. Alla fine, quando riaprirà gli occhi per salire sulla barella e con la flebo al braccio, sarà dopo un’ora dall’intervallo, quando ormai tutte e due le squadre non hanno più voglia di giocare. Partita sospesa, insomma. Da rifare. Dopo i primi e unici 25 minuti in cui il Peroni Team aveva giocato ottimamente. La prima volta nella sua storia di squadraccia in cui stava vincendo una stracazzo di partita.

NOTE Da segnalare l’esordio del secondo portiere della squadra: Antonios Nasopolidis. Lo pseudo-greco parte titolare al posto di Christian L’amico di Valerio Tonti, giunto a dieci minuti dall’inizio della gara e senza dare alcuna spiegazione. E laddove non arriva con il naso, ci mette il culo. Perché in un’azione, l’altra squadra prenderà due o tre pali consecutivi, a distanza ravvicinata, mentre lui, confuso, svolazzerà malamente da una parte all’altra, col suo retino per le farfalle in mano. Per fortuna si è trattato di un esordio fantasma in una partita fantasma. E speriamo non si riveda mai più.

IL CASO
Tra-di-to-re! Tra-di-to-re! Tra-di-to-re! Negli spogliatori, prima della gara, è questo ciò che si sente. I rimasti-sotto del Peroni ce l’hanno con il buon Marco, reo di aver tradito la maglia (nuova), decidendo di scendere in campo con l’altra squadra e proprio contro gli uomini del presidente Ragazzo (suo grande estimatore). Certo, della sua doppia identità si sapeva e prima o poi, quel giorno del confronto diretto sarebbe arrivato. Ma vederlo contro, tentare di arginare i guizzi di Nicola e le scorrerie sulla sinistra di Loprieno (quali?), e addirittura attentare alla incolumità della porta difesa prima da Nasopolidis e poi da Christian è un qualcosa, si conceda, che fa davvero male. In questo calcio di mercenari ci si abitua a tutto, ma noi del Peroni Team, pur con poche cellule cerebrali, pur con la sifilide galoppante, pur con brandelli di fegato perduto chissà dove, non ci vogliamo stare a questo gioco. Tutto lascerebbe pensare ad una radiazione del bravo calciatore, ma Gesù ha detto che bisogna perdonare (scopiazzando male la frase dal vero Gesù Cristo Gal’n, il quale avrebbe detto invece che “bisogna penzolare”, riferendosi ad un acerbo venerdì sera) e quindi, con tutta probabilità, anche questo caso dovrebbe rientrare. Marco verrà reintegrato in rosa. Anche perché, siamo seri, il Peroni Team non può proprio permettersi di epurarlo per davvero. Come pegno, giocherà le prossime partite con il bastone di mister Tonino Palese conficcato tra le chiappe (starà a lui poi decidere di infilarselo su per l’orifizio o tentare di mantenerlo in equilibrio fra i glutei).

domenica 17 maggio 2009

Comunicato della società

POSTPARTITA La società si assume di incontrastato arbitrio il diritto/dovere di censurare, con mezzi bruti e meschinamente occultanti, il racconto di quanto avvenuto negli spogliatoi al termine della partita. Il presidente del Peroni Team Antonio Ragazzo, per bocca dell’allenatore/allevatore Tonino Palese, ma nelle occasionali vesti del giocatore Tonino Cyrano Morese e sotto suggerimento del neoarrivo Antonio Il Bidello detto anche “Punto e virgola”, circa il cosiddetto “caso Puccettone” di cui si è ventilato prima e dopo la quarta giornata del torneo Memorial Alessio Severo, impone il silenzio ai mezzi di informazione gravitanti intorno alla squadra e rende pubblica e fruibile, a sua unica responsabilità, la sola dichiarazione riportata nel filmato di seguito. Un messaggio che non lascia nulla al caso, a nostro avviso. E che bisognerebbe declamare in tutte le scuole di diplomazia del mondo, quale esempio di comunicazione, sobrietà stilistica e completezza di contenuti.

(Chi scrive, nelle vesti di chi scrive, condivide pochino l’atteggiamento dei vertici della società nei riguardi della libertà di stampa e di parola per quanto, va aggiunto subito, appoggia la decisione presa dal presidente Ragazzo di voler tentare di chiudere una faccenda che potrebbe turbare, alla lunga, l’irascibile umore dello spogliatoio, già messo a dura prova dalla puzza di piedi nei vari dopopartita).

Peroni Team vs Quelli Con La Maglia Della Juve 1-5

POSTPARTITA (AL 90°) Censurato.

LA FREDDA CRONACA Una sconfitta meritata. Non c’è nulla da aggiungere. Contro i primi della classe il Peroni Team fa cilecca e il risultato parla chiaro. Un 5-1 rotondo, fin troppo. Anche esagerato, se si vuole prendere in considerazione il buon primo tempo, terminato sul 2-1. Perché i “rimastoni” sono sempre sembrati in partita nella prima mezzora, giocando anche benino e lottando su tutti i palloni. Con Dario al centro della difesa e i rientranti Tonino Morese (zoppo per l’occasione) e Barbone Polpaccio (appesantitosi apposta per l’esordio), ma senza il nuovo infortunato Ges’crist Gal’n (una madonnite acuta alla pianta del piede), il Peroni aveva tenuto testa agli avversari, sfiorando in più occasioni il pareggio. Nicola Kogiun e Nicola Iogola (in prestito al posto di Gal’n) si erano dati un bel da fare, costruendo parecchie palle-gol. Questo fino ai primi minuti del secondo tempo, quando la squadra avrebbe dovuto accelerare e agguantare il meritato pari. E invece, il black-out. Nell’arco di sei, sette minuti la Squadra Con La Maglia Della Juve realizza tre reti e chiude i conti, con tanto di “arrivederci” alla prossima partita. Nulla da eccepire sulla bravura degli avversari che, correndo il doppio dei nostri e tirando in porta il triplo, si sono presi la loro giustissima vittoria. Ciò che preoccupa è il calo fisico e mentale dei “rimasti” del Peroni: che si siano fumati il “puzzone” tra il primo e il secondo tempo?

NOTE Una soltanto, a prescindere da ogni censura. Avvistata a bordo del campo una figura sospetta, accigliata, con le braccia incrociate. Tifante contro, forse.

PARCELLE
(ad unica e sola responsabilità di chi scrive, in veste di spettatore-giornalaio in panchina, causa "la madonnite acuta" alla pianta del piede)

Christian L’amico di Valerio Tonti: è nervoso e si vede anche in campo. Alterna ottime parate a macabre scelte di posizione. In un’occasione rischia di perdere le palle, a causa di una spaccata alla Cuccarini. Ammirevole il coraggio, ma due gol sono i suoi, va detto. Il resto, solo colpa della difesa (voto: 5,5; “capro espiatorio mancato”)
Marco: a fasi alterne. Non è ancora il lucido regista della difesa che tutti conoscono, ma neanche il gladiatorio esterno di sempre. Forse saranno le 21 partite a settimana che fa nei rispettivi tornei, ma non sembra credere nel progetto a lunga gittata (la permanenza al Cicchettaro fino al 2028) del presidente Ragazzo. Abbiamo bisogno di lui (v:5; “nascondismo”).
Dario: lui sì che ci crede nel progetto del presidente. Tuttavia, non gioca la sua migliore partita. Meglio da centrale che da esterno, spesso deve rimediare agli errori altrui. Sta recuperando la forma migliore (V: 5,5, “in attesa”).
Loprieno: dopo la prodezza della settimana prima ritorna in sé e gioca una delle sue peggiori partite. Asmatico, è colpevole su due reti subite e alla fine della gara ha il coraggio di dire di non avere colpa su nessuno dei gol avversari. Il mezzo voto in meno è per la volgare menzogna (v: 4,5; “ciuccio e presuntuoso”)
Tonino Cyrano Morese: al rientro dopo l’infortunio al ginocchio, si “spacca” piccole porzioni di partita con l’altro rientrante Polpaccio. Visibilmente zoppo al primo tempo, si rifà nel secondo, giocando così così. Ad oggi, è convinto di aver giocato un’ottima partita, ma nessuno l’ha confermato (v: 6 “politico”).
Barba Polpaccio: all’esordio in campionato, dopo che l’esito del sondaggio l’aveva dichiarato un “prodotto della mente”, è forse una delle poche note positive della partita. Al primo tempo è appesantito e col fiatone, tanto da chiedere più volte il cambio. Nella ripresa si scioglie e infondo, quel poco che fa, lo fa degnamente. Deve recuperare la forma, ma almeno è vivo (V: 6+).
Nicola Kogiun: nella prima parte di gara è senza dubbio il migliore in campo. Smaltiti gli antibiotici e la stanchezza, corre e attacca l’avversario, cercando il gol in ogni momento. L’assist per l’altra punta è una mezza rete infondo, che però non serve a cancellare la delusione per le occasioni mancate. Cala alla distanza, ma sembra essere tornato quello di sempre (v: 6,5 “ritrovato”).
Nicola Iogola: è un po’ un pesce fuor d’acqua, d’altronde c’era d’aspettarselo alla prima partita col Peroni Team. Dovrebbe arretrare a prendere palloni ma è una prima punta e difatti, in ogni caso, la mette dentro. Scompare nel secondo tempo, ma alla fine è già tanto che è venuto (v:6 “professionista”)Antonio Palese (allevatore): non si sta un minuto zitto e la sua voce, un digeridù ipnotico, arriva praticamente ovunque. Ce l’ha con Loprieno, ma il sentimento è ben ricambiato (voto: 4, “Grande Fratello”)
(nelle foto sopra: a sinistra, i due rientranti Morese e Polpaccio; a destra, una fotografia della squadra prima della partita contro U'prosecc. Da notare mister Antonio Palese, con il suo bastone da Mosé)

venerdì 8 maggio 2009

PERONI TEAM vs U'PROSECC 2-3

TRIBUTO “Ho visto Christian volare”, avrebbe detto De André, se solo fosse vissuto abbastanza da capitare al San Salvatore Stadium, magari di fianco al pessimo mister Tonino Palese, in panchina, confuso tra Shiva e le peroni del Peroni Team (si perdoni il voluto bisticcio). L’articolo sulla sconfitta contro U’prosecc potrebbe anche finire qui. Nel senso che i cinque euro che i “rimastoni” del team hanno dovuto pagare per giocare (e perdere)sono stati giustificati solo dalla visione che l’inedito Loprieno, in scacco a qualsiasi legge fisica, ha gentilmente donato alla platea. Al ventiduesimo del primo tempo infatti, dopo 21 minuti di predominanza avversaria e già a sconfitta semi-acquisita (0-2), la relatività ha posto il definitivo sigillo alla sua imperturbabile legge. Tutto può succedere, dunque. Anche che Loprieno Christian, lo “strambamente agile” (autocitazione, alla Berlusconi), si sollevi da terra e, conquistando una sfera vagante in mezzo all’area la scaraventi di forza con una perfetta acrobazia sotto l’incrocio della porta, imparabilmente. Un gol pazzesco, formidabile, bellissimo. Alla lettera, manuale alla mano, così descrivibile: “rovesciata al volo di sinistro a incrociare sul palo opposto con pallone nel sette”. Inutile rimembrare il “madonna mia” del protagonista, succedente la segnatura. O le mani nei capelli di compagni e supporter del Peroni Team, increduli del gol, dell’autore del gol, della legge della relatività, del pendolo di Foucault, dei movimenti astrali, delle maree e di qualsiasi altro fenomeno inspiegato.
Da ieri, 7 maggio 2009, tutto è da rifare. Anche i porci volano.

POSTPARTITA, FREDDA CRONACA E NOTE Tutto il resto non è noia, ma munnezza. La partita vera e propria, a dispetto di un risultato che sembra sottintendere una gara combattuta, è stata davvero brutta. Almeno per il Peroni Team (l’altra squadra, infondo, si sarà divertita). Il folclore si è confuso malamente con il match vero e proprio, rubandogli la scena. Esemplificativi in tal senso, tanto il bastone da Geppetto di mister Palese (contestato da tutti, persino da Shiva), quanto il momento di defaillance (per essere buoni) vissuto dal tramortito Puccettone quando, sull’1-0 a zero per U’prosecc, udendo e prestando fede a voci dell’aldilà, prima si ferma col pallone tra i piedi e poi, in trance, lo regala all’avversario che, toltosi il cappello, lo scaraventa dentro la porta dell’incolpevole Amico di Valerio Tonti. Vero che aveva colpito con la palla poco prima il volto di un avversario, ma falso, addirittura diffamatorio che dalla panchina gli avevano urlato di fermarsi (i soliti comunisti insomma, come direbbe Silvio, oggi nei pensieri di chi scrive). Tolti questi momenti di allegrezza, la partita segnala solo il buon esordio di Dario, ancora lontano dalla migliore condizione ma già un gradino sopra la media del resto della squadra. Dell’altro esordio, di cui non si fa il nome per protesta nei confronti del mister, nonostante il gol segnato c’è poco da dire: pare che da ragazzino fosse un fenomeno con la racchetta da tennis in mano e l’allevatore di mandrie Palese, sotto consiglio del presidente Ragazzo, deve averlo adocchiato proprio per questo.
Al rientro negli spogliatoi c’è “maretta”: Puccy si dà da fare con la stampa, partorendo dichiarazioni al vetriolo contro chiunque. Gal’n si lamenta per aver giocato (e male) pur con un piede infortunato (e perché cazzo non starsi a casa?, direbbero i saggi), mentre Tonino gli fa presente che la società non ha mandato giù il suo arbitrario rientro negli spogliatoi prima del tempo: “il presidente ti invierà una lettera di richiamo” gli rivela nell’orecchio, ormai completamente rimasto-sotto nella parte dell’allenatore-presidente-capitano-calciatore-massaggiatore. Da registrare il simpatico teatrino tra Organizzatore e Marco, il quale aveva giocato anche la partita precedente con la maglia di un’altra squadra: “ah, ma allora siete proprio fratelli?” E siete nati anche lo stesso giorno?” (a- se così fosse sarebbero gemelli; b- non è permesso, mi auguro, registrare all’anagrafe due fratelli, per giunta gemelli, con lo stesso nome e cognome; c- ma si può?).

PADELLE
(il sottoscritto non se la sente di sparare sulla croce rossa, ragion per cui si limiterà, come nel caso del pezzo riassuntivo di cui sopra, a una mini-pagellina, più che altro in onore dell’impavido Loprieno)

Christian L’amico di Valerio Tonti: il meno colpevole di tutti, infondo. Da segnalare una doppia parata alla Buffon nel pre-partita, su tiro prima di Nicola e poi di Gal’n ( v:6,5; “martire”).
Dario: buon esordio. Così così nel primo tempo, si rifà nel secondo. Tiene la difesa e se la sconfitta è di misura è soprattutto grazie a lui. (V: 6+; “in attesa”).
Gli Altri: cessi (v: 4,5; “cessi”).
Loprieno: Se gli si è voluto tributare quasi l’intero articolo un motivo ci sarà. Il suo gol è veramente uno dei più belli mai eseguiti nella storia dei campi plebei e i suoi detrattori (chi è senza peccato stappi la prima birra) devono passare la mano per questa volta. A dispetto della mole, dimostra che nel calcio (e forse pure nel calcetto) tutto è possibile. E il Peroni Team deve prendere ispirazione da lui, se si vuole risollevare in classifica. D’altronde, ed è vero, i mezzi ci sono e quando ci saranno tutti i titolari sarà un’altra musica. (V: 10; “esemplare”)*.

*(N.B. : non deve suscitare malafede il fatto che chi scrive abbia percepito un piccolo consuntivo in danaro da parte del giocatore Loprieno: come direbbe il solito Silvio, oggi dentro di me, “non fatevi sobillare dalla stampa di sinistra”)

martedì 5 maggio 2009

"Mutilati e offesi"

A Peroni Lab (il campo profughi di allenamento e infermeria della squadra), le notizie sono tutt’altro che confortanti. Mister Tonino Palese avrà il suo da fare per mettere in campo una formazione che si regga quanto meno in posizione eretta, in vista della terza partita del Memorial Alessio Severo che metterà contro al Peroni Team la temibile compagine de U’Prosecc. L’infermeria è piena, infatti. Al sempiterno infortunato Polpaccio, il cui recupero si allunga di un paio di lustri(vedi sondaggio accanto), e alla bella tegola del capitano Tonino Cyrano Nasone Morese (il cui ginocchio abbottato campeggia nell'immagine in alto – foto Rosanna), si aggiunge u’fantasist Gal’n che, reduce da una jellata corsa a Parco San Felice, ha riportato nella serata di ieri una brutta infiammazione alla pianta del piede. Nel test di questa mattina, scendendo dal letto con la consueta flemma e posando il piede destro nel solito zoccolo, il giocatore “crist’amico” ha avvertito un dolore fortissimo che gli ha scippato di bocca la prima bestemmia della giornata (solitamente preposta per il dopo-pisciata). Le percentuali di vederlo in campo attualmente stazionano intorno al 50% e decisivi saranno i palleggi nel soggiorno di casa previsti per la rifinitura di domani pomeriggio. Nell’attesa, il porcoddio è d’obbligo.
Intanto il presidente Ragazzo fa sapere di essere già sul mercato, la cui chiusura è prevista entro la 5° giornata del torneo. Sicuro pare il prestito del romano Mauro, ottenuto grazie all’impegno di Loprieno, per l’occasione in veste di direttore sportivo (“fortissimo”). Il giocatore dovrebbe arrivare a fine maggio, per disputare una manciata di partite e sotto ovvio falso nome. Nel frattempo, le urgenze sono altre. Per assestare definitivamente la retroguardia si parla dell’ingaggio del forte difensore Dario: peloso quanto basta, fisico asciutto e buoni inserimenti dal retro. Probabile il suo esordio già da giovedì. Ma potrebbe essere schierato dall’inizio anche il primo vero acquisto del mercato di riparazione, ventilato a gran voce dal presidente Ragazzo e ottenuto dopo un summit di 6 ore iniziato all’alba di domenica 26 aprile. La notizia gira già da un po’ di tempo e sembra ormai essere ufficiale: Scappa Schippi è il primo cane extracomunitario del Peroni Team (in basso, mentre stringe la zampa del presidente Ragazzo - foto tuamadre).