IL PUNTO Era nell’aria. Tra i redivivi torcinelli dello Sherwood e il megapuzzone del cicchettaro, si sentiva già da qualche giorno anche uno strano, insolito, profumo di vittoria. Il Peroni Team ha vinto. Ce l’ha fatta. D’altronde i presupposti s’erano creati già al termine del primo e unico tempo della scorsa partita, quando i rimasti-perbene avevano chiuso in vantaggio contro il forte Brand Seta, rollando una prestazione di inedita fattura. Poi, com’è ormai noto, l’ambulanza aveva fatto il suo infausto esordio in quel di San Salvatore, portandosi via portiere e punti della vittoria. Cosa che non è avvenuta contro il River Plate, anche perché a scanso di sorprese mister Tonino Palese ha pensato bene di tenere a riposo il resuscitato Christian L’Amico di Valerio Tonti, lanciando nella mischia il secondo portiere Nasopolidis. Risultato: nessuna ambulanza e vittoria indiscutibile in tasca. Con tanto di cappella doverosa al mister e alla società che, finalmente, con il puntello Daniele Tucci (italo-argentino pescato nella memoria del presidente Antonio Ragazzo per chissà quale rivoluzione cerebrale) fa quadrare tutti i conti e lancia il Peroni verso una clamorosa rincorsa al quarto posto. Obiettivo difficile, sia pure, ma non impossibile, dio cane (la frase si prestava bene ad una simmetria utile per una bestemmia…non ho resistito ndr). Anche perché se è vero che il 6-1 è giunto contro l’ultima in classifica, altrettanto vero è che la squadra è sembrata finalmente organizzata, ben messa in campo, con una propria armonia di gruppo. Daniele è l’uomo in più che mancava, in grado di legare bene con la difesa e di suggerire gli avanti. Dario sta raggiungendo la forma migliore, Marco comincia a credere nel progetto e Loprieno non ha i soldi per accocchiarsi per il Bourbuka, avvantaggiando testa e gambe. In più, elementi importanti come Polpaccio e Gal’n sono ormai sulla via del pieno recupero, mentre cominciano a scoppiare di salute gente come Nicola Kogiun e Marco. Insomma, il campionato dei nostri rimastoni forse è appena cominciato. E se son cime, seccheranno.
LA FREDDA CRONACA Vittoria meritata. Mai in discussione e che sarebbe potuta essere molto più ampia. Un Peroni Team quasi perfetto, con Nasopolidis a smanacciare in porta (brutto ma quasi efficace nel primo tempo), Dario al centro e Polpaccio e Loprieno sugli esterni, dietro Daniele Tucci e Nicola Kogiun. In panchina, ma solo in partenza, l’acciaccato Gal’n e il ritardatario Marco. Apre le marcature Nicola, sempre più in forma, con un bel gol su probabile assist di Daniele. Pareggia il River però, dopo pochi minuti, causa un rimpallo sfortunato. Ma il 2-1 e il 3-1 arrivano in poco tempo: Marco e Gal’n gli autori delle segnature, l’uno d’esterno su azione di rimessa, l’altro con una precisa rasoiata ad incrociare. Nella ripresa, il Peroni amministra e subisce gli sterili attacchi avversari solo nei primi dieci minuti. Dopo, i tre gol arrivano in successione e sarebbero potuti essere molti di più. Marco, Polpaccio e Gal’n i marcatori: il primo su azione d’angolo, il secondo anche grazie ad una deviazione di un difensore e il terzo su perfetto suggerimento di Kogiun, cui è mancata solo la doppietta per coronare un’ottima prestazione. Risultato 6-1, ma onore anche agli avversari, che fino alla fine ci hanno provato e che, a ben guardare, non sembrano essere inferiori a squadre come il Cocoricò, ad esempio, contro cui il Peroni ha bruciato una vittoria più che fattibile. Questo solo per dire che se i rimasti-sotto avessero giocato con questa formazione sin dall’inizio del torneo, adesso avrebbero sicuramente qualche vittoria in più. Ma al presidente Ragazzo, si sa, piacciono le imprese impossibili.
LE PAPARELLE:
(tutti bravi alla fine, tanto che a chi scrive è sembrato inutile fare distinzioni di voto. Per la prima vittoria, bastano i commenti)
Nasopolidis. Nella realtà è peggio che nella fantasia. Però, zampettando malamente su un ginocchio malandato e agitando le mani senza un vero obiettivo, riesce, almeno nel primo tempo, a sbucciare un paio di tiri in calcio d’angolo. Nella ripresa invece, mai veramente impegnato, si limita a sbagliare solo qualche rinvio. (Voto 7, “broglio elettorale”).
Polpaccio. Sta tornando e si vede. Esterno di lusso, segue molto le azioni d’attacco rischiando un poco dalla sua parte, ma è efficace. Un assist e un gol lo dimostrano. La caviglia sarà la sua personale Madonnina: se lo assisterà, allora anche il Peroni ne beneficerà. (V: 7, “Lazzaro”)
Marco. Arriva in ritardo causa le probabili 12 partite a settimana e, nonostante non abbia ancora sposato in toto il progetto del presidente Ragazzo (la permanenza dal Cicchettaro e la borsa termica garantita per tutti i peronisti), gioca un’ottima partita. Due gol per lui, il primo di bella fattura; stradica palloni in mediana e li converte in precisi suggerimenti per le punte, raggiungendo la soglia minima dei suoi livelli abituali. Quando crederà nel disegno societario non avrà più i cali delle partite precedenti, di questo è sicuro (V: 7, “neofita”).
Dario. Soffre il caldo nel primo tempo e sembra essere quello meno brillante. È un tipo di giocatore serio, che ha bisogno di fare riscaldamento e infatti, nella ripresa alza un muro e gli avversari devono tirare da metà campo se vogliono combinare qualcosa. (V: 7, “indiscutibile”).
Loprieno. Molto meglio dell’ultima uscita, quando aveva gufato, unico in campo, che la partita venisse sospesa, a causa di un’intossicazione molto personale che non gli aveva consentito di capire il “giuoco del calcio”. Si esibisce in alcuni anticipi di buonissimo livello, questo va detto, cercando per tutta la partita un improbabile gol che non troverà mai ma che, infondo, lo incanala sulla strada giusta. (V: 7, “in progress”).
Daniele. È il più bravo e si vede. La tiene molto, ma non la perde. Pur non segnando, fa in modo che tutti palloni passino dalle sue parti. La sa dare bene e, per una volta, bisogna complimentarsi con il Presidente Ragazzo il quale, dopo lo scoordinato Mattia, il dubbio Iocola (forse Iogola, ma di sicuro non Nicola come scritto qualche articolo fa, ndr) e lo scellerato Puccettone, ha indovinato l’acquisto giusto. (V: 7, “straniero”).
Gesù Crist Gal’n. Gioca un po’ di meno degli altri, causa la madonnite al piede. Ma sta guarendo in fretta e la doppietta lo dimostra. Serve Polpaccio nel gol del 5-1, restituendogli il favore precedente, a conferma di quanto la squadra cominci a giocare “da squadra” man mano che recupera i suoi elementi storici. (V: 7, “credente”).
Nicola Kogiun. Apre ma non chiude le marcature, cercando a tutti i costi il gran gol. Segno che sta bene e che ha fiducia nei propri mezzi, soprattutto dopo le ultime ottime prestazioni. In compenso, sforna assist al bacio, ora per Gal’n, ora per Marco. (V: 7, “prezioso”).
(nelle foto sopra: l'italo-argentino Daniele Tucci in azione; il portiere Nasopolidis pascola nel nulla. Nel video in basso, il gol di Barbone Polpaccio).


