lunedì 25 maggio 2009

Peroni Team vs Brand Seta SOSPESA (2-1 f.p.t.)

“Ad un certo punto, ad un punto certo: l’intervallo. Vi sembra giusto?”. A chiederselo era il buon vecchio Frengo E Stop, anni e anni fa (serie e serie A fa). Una domanda che potrebbe ben descrivere lo sconcerto del Peroni Team, alla luce di quanto accaduto durante la partita contro il Brand Seta (a proposito: ma che cazzo di nome è mai questo?). Sì, perché per la prima volta dall’inizio del Memorial Alessio Severo, i rimasti-sotto stavano facendo una buona figura. Anzi, un’ottima figura. Avanti di 2-1 contro la seconda in classifica, alla fine del primo tempo gli uomini di mister Palese sembravano davvero in palla: assolutamente in grado di gestire la partita e autori di un ottimo calciotto (non nel senso di “calcio a 8”, ma di calcio + rimasto sotto). Per la prima volta Tonino il Bidello indovina le carte: si mette fuori per il solito problema al ginocchio, lancia Polpaccio dal primo minuto e affida le chiavi della difesa all’ottimo Dario, piazzato al centro nonostante le fastidiose proteste di Loprieno (giunto col fiatone prim’ancora del fischio d’inizio e con una faccia da Bourbuka che non si poteva vedere). In avanti, spazio alla coppia Nicola Kogiun- Daniele Tucci (in prestito per l’occasione), con Gal’n ancora mezzo-infortunato in panchina, pronto a far rifiatare gli attaccanti. La squadra funziona: Polpaccio sembra tornato ai suoi livelli, Dario fa il padrone nella sua metà campo e Nicola è in stato di grazia: sfugge di continuo alla difesa avversaria e realizza due gol di cui uno, il secondo, molto bello. In più, l’apporto che Daniele Tucci (il primo acquisto azzeccato dopo una serie nera da parte del presidente Tonino Ragazzo) dà alla squadra è di un altro livello. Insomma, tutto bene. Se non fosse, appunto, per l’intervallo. Pochi secondi prima di ricominciare a giocare infatti, Christian L’Amico di Valerio Tonti si allunga in terra e sbarra gli occhi, dando a capire di non essere in grado di riprendere a giocare. Cazzate a parte, lo spavento è davvero di tutti. Il portiere (che era arrivato in netto ritardo e sin dall’inizio non sembrava essere in grande forma) non si muove, non apre gli occhi e non dà segni incoraggianti. Viene avvertita l’ambulanza che prontamente arriva; un’infermiera gli misura il polso, la pressione, la glicemia. Alla fine, quando riaprirà gli occhi per salire sulla barella e con la flebo al braccio, sarà dopo un’ora dall’intervallo, quando ormai tutte e due le squadre non hanno più voglia di giocare. Partita sospesa, insomma. Da rifare. Dopo i primi e unici 25 minuti in cui il Peroni Team aveva giocato ottimamente. La prima volta nella sua storia di squadraccia in cui stava vincendo una stracazzo di partita.

NOTE Da segnalare l’esordio del secondo portiere della squadra: Antonios Nasopolidis. Lo pseudo-greco parte titolare al posto di Christian L’amico di Valerio Tonti, giunto a dieci minuti dall’inizio della gara e senza dare alcuna spiegazione. E laddove non arriva con il naso, ci mette il culo. Perché in un’azione, l’altra squadra prenderà due o tre pali consecutivi, a distanza ravvicinata, mentre lui, confuso, svolazzerà malamente da una parte all’altra, col suo retino per le farfalle in mano. Per fortuna si è trattato di un esordio fantasma in una partita fantasma. E speriamo non si riveda mai più.

IL CASO
Tra-di-to-re! Tra-di-to-re! Tra-di-to-re! Negli spogliatori, prima della gara, è questo ciò che si sente. I rimasti-sotto del Peroni ce l’hanno con il buon Marco, reo di aver tradito la maglia (nuova), decidendo di scendere in campo con l’altra squadra e proprio contro gli uomini del presidente Ragazzo (suo grande estimatore). Certo, della sua doppia identità si sapeva e prima o poi, quel giorno del confronto diretto sarebbe arrivato. Ma vederlo contro, tentare di arginare i guizzi di Nicola e le scorrerie sulla sinistra di Loprieno (quali?), e addirittura attentare alla incolumità della porta difesa prima da Nasopolidis e poi da Christian è un qualcosa, si conceda, che fa davvero male. In questo calcio di mercenari ci si abitua a tutto, ma noi del Peroni Team, pur con poche cellule cerebrali, pur con la sifilide galoppante, pur con brandelli di fegato perduto chissà dove, non ci vogliamo stare a questo gioco. Tutto lascerebbe pensare ad una radiazione del bravo calciatore, ma Gesù ha detto che bisogna perdonare (scopiazzando male la frase dal vero Gesù Cristo Gal’n, il quale avrebbe detto invece che “bisogna penzolare”, riferendosi ad un acerbo venerdì sera) e quindi, con tutta probabilità, anche questo caso dovrebbe rientrare. Marco verrà reintegrato in rosa. Anche perché, siamo seri, il Peroni Team non può proprio permettersi di epurarlo per davvero. Come pegno, giocherà le prossime partite con il bastone di mister Tonino Palese conficcato tra le chiappe (starà a lui poi decidere di infilarselo su per l’orifizio o tentare di mantenerlo in equilibrio fra i glutei).

1 commento:

  1. dopo poco, poco dopo, dopo dopo, poco poco, il noulla...

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