MINESTRONE PRE-POST -PARTITA I complimenti se li porta il vento. Vero. Ma fanno piacere e, soprattutto, danno convinzione, maggiormente quando è la squadra che sta stracciando il campionato a farli. La Paca Service mostra tanto di cappella al Peroni Team: vince sì, ma porta rispetto e ammette che il pari sarebbe stato un risultato più che giusto. I complimenti, al termine della partita, si sprecano. Sono ancora in campo gli eroi della birra più amata dagli italiani poveri, stremati, increduli, quando nella porta avversaria scorrono ancora i fantasmi delle ultime due prodezze del portierone del La Paca, l’una al penultimo minuto, l’altra all’ultimissimo secondo. Entrambe a negare un 4 a 4 che avrebbe completato la rimonta peronista, iniziata sul 3-1 avversario e mai interrotta, anche dopo il 4-2 che era sembrato a tutti definitivo. La squadra del mister a distanza Palese (sempre più idolo dell’organizzazione del torneo) fa la sua figura e, nel momento più critico del match, quando chiunque contro un avversario così forte avrebbe gettato la spugna, tira fuori i coglioni e mette sotto i rivali, assediando la loro metà campo. Per una volta, il Peroni perde ma esce a testa alta, senza litigare, senza musi lunghi. La quinta sconfitta del campionato, in un torneo giocato praticamente sempre nelle prime quattro posizioni della classifica, ha un sapore diverso. Di convinzione dei propri mezzi, quasi di temerarietà agonistica. Forse, quella persa contro i primi in classifica, per qualità di gioco e determinazione è la migliore partita del Peroni Team. Peccato.
CRONICA CRONACA Illude Kogiun’, sempre più in forma, svettando di testa su lancio perfetto di Marco, dopo meno di dieci minuti. La Paca fiuta il pericolo e si fa sotto: le due reti sono due mezze indecisioni del portierone Topone, che si fa cogliere impreparato da lontano su due tiri molto potenti. Evidentemente il Borghetti era finito e allo Jacob gli avranno propinato una sottomarca: capita anche ai migliori (e nelle bettole migliori). La terza entra ed esce nella memoria di chi scrive: ad oggi, non v’è traccia. Sul 3-1 però, il Peroni ci prova e comincia a far ballare i rivali: un palo, molte conclusioni, belle azioni. Sarà Marco, dalla distanza, a trovare il 2-3. Ma nel meglio della rimonta peroniana arriva la punizione del centravanti avversario, che ha tutta l’aria di essere il capocannoniere del campionato: una frustata da distanza ravvicinata che beffa barriera e portiere, senza colpe. Passano cinque minuti e Jesus Gal’n trova la zampata del 3 a 4 che apre al forcing finale, rabbioso, a volte poco lucido, ma davvero ammirevole dei ragazzi del presidente Ragazzo (definiti su alcune testate d’oltremanica “i Ragazzo’s Boys”). Al penultimo minuto sempre il Crist’amico Gal’n scambia e riceve da Kogiun’ e di prima batte verso la porta: la palla rimarrà indecisa sulla linea, tra i guanti prodigiosi del portiere avversario che negherà il miracolo al piccolo figlio di Dio formato foggiano. Un minuto dopo, dalle retrovie, Dario cercherà la gloria che merita e che il destino gli ha negato facendolo giocare al centro di una difesa in una squadra che senza di lui non è una difesa. Ma anche questa volta, il super portiere farà il suo miracolo, smanacciando in angolo. Peccato al quadrato.
NOTE Esordio in maglia giallo-birrosa di Egidio, omone di grossa cilindrata schierato tra la mediana e l’esterno. Affaticato, appesantito, dà il suo contributo facendo rifiatare gli altri, senza incidere, causa uno stato di forma ancora lontano. “Nel secondo tempo mi veniva da vomitare” dirà al termine della partita, come un peronista di vecchia data.
(Nella foto sopra, Sabrina Salerno ai tempi in cui cantava "boys boys", colonna sonora dei Ragazzo's Boys)
PAGELLATORE EQUO-SOLIDALE
(l’unione fa lo sforzo: il voto è politico ma meritato, soprattutto condiviso)
Tutti. V: 8. “una vera squadra”.
Questo torneo dura un'eternità...il campionato brasiliano dura di meno...
RispondiEliminaComunque, Forza Peroni...
Il portiere impastato.