CRONACHELLA Eppure, quando gli avversari hanno pareggiato il primo gol, segnato su punizione da Marco, peraltro con un tiraccio non irresistibile e deviato da fuori area, qualcuno aveva pensato al peggio. Ma Nasopolidis, forte della sua maglia peroni con tappo di bottiglia in bella vista, da quel momento ha “aperto le valvole”, frapponendosi tra attaccanti e porta (spesso di faccia, va detto). Gran parte del merito qui va dato a Marco che, dopo aver aperto le marcature, le ha portate sul 2-1, chiudendo un primo tempo peroniano giocato in maniera ordinata e cinica. Bene i nuovi innesti, pescati sul mercato dei nullafacenti dal presidente Ragazzo in sostituzione di Polpaccio, infortunato e ammonito in panchina per aver rollato senza ritegno, e di Gesù Nazareth Gal’n, in panchina a mezzo servizio a causa un piede gonfio rimediato nel weekend (problemi di sabato sera). Tale Francesco, l’esterno farfuglione preso al posto di Polpaccio, farà la sua figura, perdendo spesso la posizione ma facendo un lavoraccio sulla fascia, tanto da suscitare gli scacazzi del titolare Polpaccio. Giangi, travestito da Nwankwo Kanu, darà il suo contributo, tenendo palla e suggerendo buoni palloni soprattutto nel secondo tempo, sempre senza scomporsi dalla mattonella di metà campo. Il resto, a ben guardare, lo fanno Nicola Kogiun’, segnando con uno splendido pallonetto il gol del 3-1 (dopo averne sbagliati un paio a porta vuota), e Marco, autore della bordata finale del definitivo 4-3, un minuto dopo il sudatissimo pareggio degli avversari. Già, perché il Peroni, anche se in maniera sfortunata, s’era fatto rimontare proprio alla fine, da 3-1 a 3-3. E, qui ancora il caso, senza che né la difesa né il mezzo-portiere avessero grandi colpe. Ma, come detto, alla fine ci ha pensato Marco a rimettere le cose a posto, coronando una grande partita con il gol vittoria. Giusto così (o forse no, ma che importa?).
NOTE la calma, la serenità, la tranquillità di una squadra che sembra aver ritrovato se stessa nel giorno in cui ha perso forse per sempre il suo Loprieno (casualità?).
(la foto sopra testimonia il disperato bisogno di nuove fotografia...Sawè, purt a macnet!...appena torni da Londra, ovviamente...ops)
PAN PER PAGELLE (Tonino aspetta questo momento da una settimana, tanto che ogni giorno ha chiesto a chi scrive e compagni se il blog fosse stato aggiornato)
Antonios Nasopolidis (e va bene, eccola qua sta pagella, contento Tonì?) Paratutto, non si sa perché, non si sa per come. C’è, di sicuro, di mezzo il naso. In un paio di occasioni, duole ammetterlo, esce furibondo sui piedi della punta nemica e gli sconquassa lo spazio visivo, neutralizzando i suoi tiri. In altre, duole ancora di più, para proprio, con i piedi, nevvero, ma bene. Tiri forti, pericolosi. Sui tre gol, a parte il primo, non ha colpe. Chi scrive (e chi ha assistito alla gara) non se lo sa spiegare. Il protagonista dell’impresa, ovviamente, neppure. V: 8 “Topone inconsapevole”. Tale Francesco. Su è giù su quella fascia che è un piacere, sbagliando tanti passaggi ma recuperando palloni. Per essere la prima partita col Peroni, niente male, infondo. Polpaccio dovrà guardarsi le spalle, soprattutto se non smette di fingere di star male (lo sappiamo che va a correre con Gesù Gal’n a Parco San Felice…da mesi). V: 6,5 “aggregato” Dario. Di lui si è parlato poco ma se Tonino si porta a casa la palma del (finto) migliore in campo gran parte del merito va a lui. Una delle sue partite più convincenti, soprattutto per mentalità e forza. Sa che sarà l’estremo difensore più estremo del mondo, con un rimasto-sotto alle spalle, e questo sia perché il nuovo arrivato non ha grande senso della posizione e sia perché (e per fortuna!), Marco darà una mano in avanti. Per questo, fa in modo di prenderle tutte lui. V: 7,5 “estremamente”. Marco. Il vero migliore in campo, infondo. Tre gol, grande lucidità, buona condizione. L’ultimo tiro coglie di sorpresa tutti, in un momento in cui il pari sembrava ormai il risultato inevitabile. Lui prende palla dalla mediana, si accentra un poco e con il destro lascia partire un mezz’altezza che s’insacca nella rete. Il voto finto in onore di Nasopolidis è 8, quello vero è 8,5; “soluzione finale” (in onore del giorno della memoria). Nwankwo Giangi Kanu. Caracolla per il campo con buoni fondamentali, lanciando la questione se sia o meno bravo. Mentre se ne discute in panchina (complice un additivo del Polpaccio), lui cresce e disputa un buonissimo secondo tempo, tenendo palla e sfiorando anche il gol con un velenoso pallonetto. Lentamente, si aggiudica più che la sufficienza. V: 6,5 “caos calmo” Nicola Kogiun’. Si vede che i gol semplici non gli piacciono. Prima di realizzare il 3-1 con un preciso pallonetto su scatto vecchia maniera, ne sbaglia un paio a porta semi e totalmente vuota. Alcuni li butta sul portiere ma, va detto, sembra tornare sempre di più quello dei tempi migliori. Scatta, lotta, si ficca e ci crede fino alla fine, meritandosi un bel voto. Bravo a far salire la squadra nel finale. V: 7 “forza e coraggio” Gesù Gal’n. Gioca poco, giusto quando serve far rifiatare la squadra, soprattutto avanti. Non riesce a calciare ma si dà da fare in fase di copertura e con qualche suggerimento: uno, in verità, nel secondo tempo. Fa in tempo a sbagliare due gol, uno intimidendosi davanti al portiere, l’altro provandoci da lontano a porta semivuota. Infondo, fa quello che può. V:6 “volontario”.
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