lunedì 11 gennaio 2010

Peroni Tim vs Nonmeloricorderòmai 1-3

ANALISI ILLOGICA A TEMPO SCADUTO E il Peroni Tim non è forte. È ufficiale. Nell’ultima gara del girone d’andata, ultima anche del 2009, la squadra del traballante (cerebralmente parlando) mister Antonio Palese perde, con merito, contro i temibili avversari del Nonmeloricorderòmai. Un 3-1 che parla chiaro, chiarissimo, con l’unico gol segnato da Dario praticamente a tempo scaduto, segno di una inferiorità fisica-tecnica-tattica e psicosomatica assolutamente inoppugnabile. Chi scrive, bivaccando grasso in questa lunga pausa, ha cercato in tutti i modi di offuscare il faro della memoria su quest’ultima partita, rinviando puerilmente il momento della resa dei conti e sperando così, che il brutto ricordo potesse svaporare definitivamente. Ma, nonostante la disonestà, il ricordo e la sconfitta sono rimasti. L’uno, indelebile nella memoria di un poco tutti i rimasti sotto del Peroni, l’altro, inevitabilmente, negli archivi del torneo. Il Peroni perde il terzo posto e chiude al quarto, su tredici squadre partecipanti. Niente male, comunque. Non fosse per l’ultima prestazione la quale, palesemente (riferimento neanche poi tanto casuale), ha evidenziato i problemi di una squadra che, se private anche solo di uno dei titolai, va letteralmente in tilt. Due, infatti, sono le attenuanti: Topone e Marco. Il primo assente e mal sostituito da Nasopolidis; il secondo rimpiazzato da un generoso Michele Strollo (all’esordio col Peroni) il quale, seppur giocando una partita ben più dignitosa degli altri compagni di squadra, non ha fornito gli equilibri che solitamente è in grado di garantire il bravo mediano di spinta assente e un poco traditore perché impegnato in un altro torneo (“si era detto il lunedì non posso” dirà il tesserato Peroni, “ma porcoddio”, risponderà la società – la quale sudiciamente non riserba lo stesso trattamento per il portiere Topone, anche lui impegnato allo stesso torneo ma giustificato per evidente iniquità). Ad ogni modo, bravi gli avversari a liquidare la pratica Peroni in poco tempo, correndo il doppio e attaccando con quasi tutti gli elementi. Il resto, non me lo ricordo davvero. Ma la squadra ha fatto sinceramente cacare.

NOTE Il Palese delle Meraviglie convoca tutti i giocatori per le 21.00 salvo poi chiamarli uno per uno alle 20.45, dicendo loro di presentarsi alle 22.00 a causa di un ghiribizzo della sua memoria, sempre più random. Della serie Amici miei atto II: “che cos’è il genio? Fantasia, intuizione e velocità di esecuzione” (n.b. la citazione potrebbe essere errata).

MAZZE E PAGELLE FANNO I FIGLI BELLE (esigenze di rima)

(sintetiche, disordinate, strafottenti)

Gesù Gal’n. La peggiore partita della sua vita, forse. Di sicuro della stagione. Ciuccio e presuntuoso, parte benino per involversi durante la partita, sino ad un quarto d’ora finale da brivido: bestemmie, passaggi sbagliati, bestemmie, stop mancati, bestemmie e tiri sbilenchi. Voto: 4; “cacavracone”
Polpaccio. Poco meglio del precedente ma neanche poi tanto. Litigioso, svogliato, indifferente nei riguardi dei grandi problemi dell’umanità. Egoista ed esistenzialista. V: 4,5; “bell’apparire”
Michele Strollo. Infondo, il meno colpevole. Sta alla squadra come la squadra alla lucidità il sabato sera, questo va detto. Però, l’impegno e la corsa ci sono tutti, soprattutto nel primo tempo. Arruolabile per un futuro migliore. V: 5 “vittima”.
Dario. Morbido, impacciato, quasi intimidito. E, soprattutto, distratto. Per una volta, faremo finta di nulla. Nonostante il gol nel finale. Ca(s)pita. V: 5--; “Esci da questo corpo, satana!”
Nicola Kogiun. Evaporato in una nuvola rossa, in una delle molte feritoie della notte. V: n.g.; “Amico fragile”.
Antonios Nasopolidis. Perché sparare sulla croce-rossa?

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