martedì 8 dicembre 2009

Peroni Team vs Nuovo Gruppo 1-1


(PSICO)ANALISI Chi non lo fa, lo aspetti. Il gol, naturalmente (non la canna). È quello che è accaduto al Pino San Salvatore Stadium nell’ultimo incontro giocato tra il Peroni e il Nuovo Gruppo (mah…). Al bel gol di Nicola Kogiun, sradicato dai piedi del difensore e insaccato di forza con una puntata rasoterra, ha risposto sul finire del secondo tempo l’uno a uno della veloce punta avversaria, nell’unico vero svarione difensivo e, forse, in una delle poche, pochissime sortite pericolose del’intera gara. Peccato. Perché il Peroni avrebbe potuto concludere la partita con almeno un paio di gol di scarto, se Nicola Kogiun, soprattutto al primo tempo, non avesse fatto la solita indigestione di gol, e se i tre pali colpiti nell’ordine da Polpaccio, ancora Nicola e infine Gesù Gal’n, si fossero tramutati in gol. Peccato, come detto. Per un Peroni più che mai nervoso e sciupone sottoporta, oltre che, va aggiunto, duro e concreto in difesa, con un Topone sempre sul “chi va là”. Una squadra di rimasti-sotto ben più viva rispetto a quella dell’ultima gara, vinta sì, ma con i morti e giocando male. Eppure, ancora lontana dal ritrovare quel cinismo che nelle prime 5 giornate di imbattibilità, aveva rappresentato la loro arma vincente. Alla fine, la partita si sarebbe potuta anche perdere. E tutto sommato, prestazione alla mano, mister Palese non può che essere soddisfatto. Il Peroni adesso vagola a ridosso delle grandi, in un presunto quarto posto che, a detta del presidente Ragazzo, rappresenta l’obiettivo della stagione. Chissà se riuscirà a raggiungerlo (“n’n crejd”).

NOTE Un arbitro cornuto, cieco e ubriacone.

(nella foto sopra, Il Portiere / foto Rosanna)

LE PAGINE GIALLE
(lunghe, complete, robuste. Come Dio comanda)

Topone Beppone Topone. S’incazza con la squadra più volte, spronandoli a far meglio e in questo non ha torto. In un paio di occasioni toglie la palla dall’angolino. In una, come un gatto (suo acerrimo nemico), sobbalza quasi da terra, estirpando la sfera dall’angolo alto, a seguito di una deviazione di un difensore su un tiro velenoso. Un errore, in uscita, in cui chiede scusa. V: 7- ; “onesto”.
Marco. Nervoso come al solito, benché un poco meno di qualche altro elemento, gioca una partita di grande sacrificio. Parte a sinistra, poi lo spostano a desta, infine a ridosso della punta per poi, sull’1-1, ritornare a sinistra ma con licenza di accentrarsi e colpire. Lo sfiatano e difatti, in alcune circostanza, perde la lucidità, sia nei passaggi che nei ripiegamenti. Comunque, non molla mai ed è anche sfortunato in alcune conclusioni. V: 6,5 “abusato”.
Dario. Ha la colpa, al 60% lui e 40% Gesù Gal’n, di aver lasciato un buco nel gol del pareggio. E spesso, si avventura palla al piede dalla difesa, rischiano molto, con testa bassa, bassissima. Ma glielo si perdona. Infondo, se non c’è lui la difesa perde sé stessa. E comunque, giocatori soli davanti al portiere non ne arrivano mai. Geniale in un paio di anticipi. V: 6+ “cocco di mamma”.
Barba Polpaccio. Duole ammetterlo, ma forse è il migliore in campo. Anzi, di sicuro. Preme tanto, facendosi vedere molto in zona offensiva e lasciando qualche spazio vuoto dalla sua parte. In ogni caso, da lì, non arrivano quasi mai i guai. Tira parecchio, coglie un palo che se avesse girato un secondo in più sarebbe stato un gran gol e si lancia in proiezioni offensive di grande livello. In una, sarebbe andato dritto in porta se il difensore avversario non l’avesse letteralmente abbattuto. È uno di quelli che, giustamente, a fine gara sente derubato della vittoria. V:7 “capa gloriosa”.
Loprieno Malefico. Dopo Dario e Marco, è quello che ha giocato di più. Eppure, nega, giurando e spergiurando, lamentandosi di non veder fruttare i suoi sette euro, come se gli altri li giocassero in BOT e CCT statali. Negli spogliatoi fa il diavolo a quattro, abbandona, getta la maglia. Tonino lo scruta con la coda dell’occhio, pronto a rescindergli il contratto, ma deve riporre penna e calamaio nel taschino. Il Loprieno è vivo e vegeto, e ce l’abbiamo solo noi. Quanto alla partita, che dire? Diciamo che non è stata la sua migliore uscita (addirittura mistico in un paio di fari illuminanti da fascia a fascia). Vero è che lo innervosiscono anche gli altri. Però… V: 5 “ludico”.
Gesù Gal’n. Parte bene, tagliando a metà la difesa dopo un minuto di partita e mettendo solo davanti alla porta Nicola Kogiun’, inutilmente. La rifarà più volte durante la gara, e sempre inutilmente e non per colpa sua. Spesso salta l’uomo, o almeno fino a quando non comincia a perdere di mano la partita, nel secondo tempo, incaponendosi contro l’arbitro per varie ragioni. Non ripiega sul gol avversario, spartendosi con Dario la colpa, anche se in percentuale minore. Un suo pallonetto si ferma a metà strada tra l’errore e la sfortuna. Un tiro, verso la fine, gli viene deviato dal bravo portiere sul palo e da lì in calcio d’angolo. All’ultimo minuto poi, non arriva per un centimetro all’appuntamento con il 2-1 finale. L’avesse fatto, avrebbe avuto a disposizione ancora una volta il culo della signora Kim Ragazzo. V: 5,5 “più croce che delizia”
Nicola Kogiun. Sta riprendendo la forma, almeno fisicamente. Ma difetta ancora molto sottoporta. Il compagno di reparto, che gioca fisso alle sue spalle, lo serve più e più volte. Anche Polpaccio e Marco, quando possono, lo mettono in condizione di concludere. Solo in una occasione, quella del palo, è davvero sfortunato, con un tiro angolato. In ogni caso, il gol che segna è molto bello, nell’unica sortita in cui non è stato servito da nessuno. Nell’occasione va in pressing sul difensore, gli stradica il pallone con la forza, lo protegge, si lancia verso al porta e di punta insacca rasoterra, fulminando il portiere. Tutto da solo. Che gli diano fastidio gli assist? V: 5,5 “problematico”.
Mister Tonino Palese. Chiede sacrificio ai suoi, soprattutto a Loprieno. Lo vorrebbe lontano dalla difesa, lontano dalla panchina, forse dal campo, magari in autostrada, meglio se a Roma, perfetto se fuori dall’Italia. In realtà, uno è il pupillo dell’altro, e non è un caso che quando il Loprieno è in forse, di ritorno dai suoi finti colloqui di lavoro romani, il mister non fa che nominarlo. Cosa dice però, è top secret. V: 6+-; “Arrigo”

1 commento:

  1. lo sapevate che dopo tutti i fine partita c'è qualcuno che non manca di telefonare il suo amico romano Mauro per poi osar di dirgli che è stato FORTISSIMO!!! e senza di lui non sareste (voi del peroni team) mai arrivati così in alto.
    Anonimo SPV segreto dall'incerta ragione sociale....XXX...come si deve fare?? o meglio: ma come si può?!?!

    RispondiElimina