martedì 16 giugno 2009

Peroni Team vs Brand Seta (recupero) 4-4



POST-POST-PARTITA Pareggio poteva essere e pareggio è stato. Un 4-4 che non scontenta né contenta nessuno, considerato che la vittoria sarebbe stata inutile per entrambe le squadre, l’una ormai fuori dall’obiettivo primo posto, l’altra sana e salva in quella quinta posizione maturata soprattutto nelle prime 4 partite, quando il team di mister Tonino Palese ha dato davvero il peggio di sé. Resta il rammarico di una sfida per larghi tratti dominata dai rimasti-definitivi del Peroni, in vantaggio 3-1 al primo tempo e 4-2 nel secondo. Peccato per i giallo-birrosi, volitivi fino a metà secondo tempo, quando asma e cirrosi epatica hanno preso il sopravvento sui loro corpi sbagliati e ormai compromessi. Resta la buona notizia di approdare agli ottavi senza il pezzo forte Loprieno, insignito della fascia di capitano per la sua ultima gara della stagione (queste sono le speranze). Una squadra della Canarie infatti, il Las Palmas Rhum & Cola, si è offerta di prenderlo in prestito per qualche settimana, con il fine di riabilitarlo per sempre alla vita sedentaria e lontana dai campi. Vedremo.

LA FREDDA CRONACA Cinica nella prima frazione, molle nella ripresa. È questa la radiografia della prestazione del Peroni, in vantaggio di due lunghezze e con in mano la gara per più di 30 minuti, grazie alla doppietta di Nazareth Gal’n e al gol di Dario, su prezioso assist di Nicola Kogiun’. A complicare le cose, anche una sfortuna del cazzo, va detto, in occasione dei tre legni colpiti che avrebbero chiuso la partita e dell’autogol del 3-4 di Loprieno, il quale ha ridato forza e speranze agli avversari. È la sua seconda prodezza nella porta amica dall’inizio del torneo, che colloca il “mancino pane e vino” del Peroni in vetta alla classifica degli autogol. Se non ritorna in campo l’epurato Puccettone, il primato è suo. Quanto al resto, poco da aggiungere, eccezion fatta per la preoccupante fiacchezza di alcuni uomini importanti della squadra: come Polpaccio, dolorante alla solita caviglia, Daniele, stranamente al di sotto delle sue prestazioni abituali e lo sfiatato Gal’n, il quale nonostante i 2 gol segnati ha passato più tempo in panchina che dentro il campo. Resta da sperare che per la prossima partita, ad eliminazione diretta, i giovincelli del Peroni ritrovino la forma fisica (persa per sempre nel 1995).

NOTE L’unico soddisfatto, alla fin fine, pare essere quell’acclarato voltagabbana di Marco Bevilacqua, schierato e pentito nelle fila del Brand Seta e spesso colto con espressioni di invidia sul volto, mentre i suoi compagni-nemici predicavano un gioco arioso e pungente. A conti fatti, mancava solo lui da questa parte. Da segnalare anche il mancato svenimento di Christian L’amico di Valerio Tonti, di nuovo tra i pali dopo il mezzo collasso di qualche settimana fa proprio nella sfida con il Brand Seta. Nessuna traccia, per fortuna, di Nasopolidis.

PORCHETTE
(a distanza di giorni, per motivi di puro sballo e ozio, il ricordo scolora. Ergo, non saranno pagelline inoppugnabili, tutt’altro).
Christian L’amico di Valerio Tonti. Doveva essere la partita del suo ritorno in campo e così è stato. Il migliore di tutti, a detta degli stessi rimastoni al ritorno negli spogliatoi. Decisivo in un paio di interventi ravvicinati, fortunato altre volte, gioca la migliore delle partite possibili. “Pensare che stavo scazzato” ha dichiarato al termine della partita, negli spogliatoi. C’è da sperare allora, che giunga sempre con un bel paio di palle in mano, a partire dal prossimo match decisivo (Voto: 8; “profeta”).
Loprieno. Gioca un ottimo primo tempo, preciso e pericoloso. Ottima la sberla da sinistra che ha fatto tremare la traversa. Si rifà alla sua maniera nella ripresa, pendolando male e peggio su entrambe le fasce, talvolta facendosi cogliere in posizione di seconda punta di destra. Dice di avere una spiegazione logica per queste bizzarrie tattiche, ma nessuno l’ha capita. (V: 7 + 5 diviso 2. uguale: 6, a’fiduc’; “pesante?”)
Dario. Si lascia uccellare in un gol, ma ne segna uno pareggiando i conti con se stesso e con il cosmo. Per il resto, coglie un palo al termine di un’azione corale e riempie la partita con le sue sgroppate. In settimana poi, si allena alla Pavel Nedved, votando i sondaggi del blog e prendendo sempre maggiore confidenza con il progetto infinito del Presidente Ragazzo, di cui non soffre più di tanto le 9 telefonate pre-gara. Insomma, sempre meglio (V: 7; “duracel”)
Polpaccio. La caviglia non gli dà tregua, il pre-partita nemmeno. Tiene gli occhi bassi e lui sa bene il perché. È un po’ in debito di ossigeno, ma senza di lui la fascia destra è sguarnita. Aspettiamo qualche bomba delle sue, da non confondere con quelle altre…(V: 6+; “iridina alla camomilla”)
Daniele. L’italo-argentino non è al meglio e la squadra ne risente. Serve comunque la sua dose di assist al bacio, uno per Gal’n, l’altro per Nicola, procurando un gol in comproprietà con la difesa avversaria. Ma da lui, ormai, ci si aspetta ben altro (V: 6,5; “scoop”).
Gal’n Nazareth. Un gran gol nella ripresa, va ammesso, al termine di un’azione personale partita dalla difesa e culminata con un diagonale imprendibile. Un altro davanti alla porta, facile, dopo un bel fraseggio con Daniele. Poi, molta, molta panchina e poco altro (V: 6,5; “grasso”).
Nicola Kogiun. Gli è mancato il gol, almeno quello puro, considerato che il secondo è da spartire con il difensore avversario, forse autore dell’ultimo tocco. Un assist decisivo per Dario e molte occasioni, alcune cercate a trovate da solo, altre sciupate in maniera precipitosa. Ciononostante, è in ottima salute e si può contare su di lui. (V: 6,5; “sfortunato”).
Marco (Brand Seta). Soffre la sua vera e unica squadra, quella che tanto bene gli vuole nonostante i suoi continui tradimenti di cuore. Non segna nessun gol, altrimenti l’avremmo sparato. Decisamente meglio con la maglia giallo-birra e i pantaloncini rosso-Giovanni Peroni, non c’è dubbio. Anche da un punto di vista estetico. (V: 5,5; “brutto e cattivo”).


(nelle foto sopra: la curva-sotto quasi al completo; i peronisti si abbeverano nell'intervallo, brutti e puzzoni. Sotto: il video del primo gol di Gesù Crist'Gal'n)



sabato 6 giugno 2009

Peroni Team vs Bad Boys 9-1


Al 90° “Il migliore in campo? Christian! Christian! Christian!”. Tutti d’accordo. Al termine del glorioso match contro i Bad Boys, i “peronisti” sono concordi nell’attribuire la palma del migliore in campo al grande, grosso assente della partita: Christian Loprieno. Un momento di festa, sia pure, ma non esente da verità: perché al San Salvatore Stadium, per una volta, la palla viaggiava. Eccome, se viaggiava. Nessuno rantolava sulla fascia sinistra, non una “veronica” a metà campo nel momento fatidico di una ripartenza, nessuna protesta né al momento dei cambi né contro l’arbitro dopo un’evidente trattenuta ai danni dell’avversario e, soprattutto, neanche un maledetto doppio-passo. Loprieno, con la sua assenza, è stato il migliore in campo. Certo il nostro maialino coraggioso (unico al mondo in grado di sollevare novanta chili da terra e scaraventarli insieme alla palla nell’angolo alto della porta con una rovesciata da manuale) ci manca. La squadra, nonostante la prestazione, ha nostalgia di lui. Dei suoi occhi rossi, della barba anziana con cui confonde le pulzelle, della sua flemma. E a lui, infatti, i rimasti-sotto del Peroni Team hanno dedicato la meritata vittoria. Come a dire: “prima che ritorni in campo, ci godiamo questa prestazione e brindiamo alla tua salute”.

LA FREDDA CRONACA La calda cronaca, invece. Perché non può non esserlo, se si vuole rendere giustizia di una squadra troppe volte messa in discussione, tanto dal Cicchettaro che da Angelillo (in quelli che sono di due salotti sportivi più frequentati dagli appassionati). Una prova maiuscola, evidenziata dal risultato il quale, a voler esser sinceri, sarebbe potuto essere anche raddoppiato, se non fosse stato per l’imprecisione e per la bravura del portiere avversario (il noto Beppe Topone, sempre nel mirino della società del presidente Ragazzo). Tre gol ciascuno per le due punte Nicola e Gesù, due per Dario, uno per Marco. Un 9-1 maturato soprattutto nel primo tempo, terminato 4-0 ma giocato davvero a grandi livelli. Con il Peroni Team che non ha mai lasciato giocare gli avversari, neutralizzandoli sulla mediana e bombardandoli in continuazione. Palla di prima, grandi giocate, tagli, scatti e quant’altro, in una serata in cui è riuscito praticamente tutto. Esemplari i gol di Dario (il secondo) e l’ultimo di Nicola Kogiun: il primo al termine di una spettacolare azione di prima nella quale tutti i peronisti ci hanno messo il piede, partita da dietro e maturata con un inserimento perfetto del forte difensore; il secondo venuto fuori da un passaggio sbilenco dell’attaccante, in uno dei tanti contropiedi della partita. Tutto perfetto, insomma. In un figurone che ha finito per abbracciare anche il secondo portiere Nasopolidis, saltato dal mazzo di carte dell’allevatore Tonino soltanto a pochi minuti dal fischio di inizio. Christian L’Amico di Valerio Tonti infatti, portiere ufficiale ma un po’ meno ufficiale dopo lo svenimento di due partite fa, ha dato il suo secondo forfait consecutivo. Infine, una menzione a parte merita ancora una volta l’italo-argentino Daniele Tucci: diventato in meno di tre partite (due e mezzo, per la precisione) il vero trascinatore della squadra, in grado con le sue giocate di infondere fiducia anche agli altri “rimastoni”, spesso soggetti a forti depressioni post-alcoliche. Da quando c’è lui infatti, tutti credono di saper giocare un poco di più. E prima che l’incantesimo sfumi, sarà meglio godersela. Ma poi, sfumerà?

NOTE Oltre la canotta spalanca-ascella di Antonios Nasopolidis (una trovata ispirata dal miglior Riccardino Fuffolo), da segnalare gli occhi rossi di frustrazione del povero Polpaccio preda della caviglia dolorante e l’epiteto, altrettanto di frustrazione, con cui la squadra avversaria si rivolgeva al nostro Dario. U’marocchin”: è così che qualcuno l’ha chiamato ironizzando sulla sua fisionomia un po’ maghrebina, soprattutto quando il bravo difensore estorceva con la forza e l’eleganza del miglior Nequrouz i palloni dalla punte avversarie, ripartendo verso la porta e dando il via alle migliori azioni del Peroni. Un marocchino dunque, e un greco, un nazareno, un italo-argentino, un polpaccio, un conflitto di interessi, un cugino, uno svenuto e un porco. Il Team, è davvero completo adesso.

PASQUETTE
(il voto di ognuno è ispirato al punteggio della partita…ma anche no. Per una volta, tiriamocela!)

Chirstian Loprieno
. Il migliore, come detto. Dorme fino alle due nell’abitazione romana del supporter lontano Saveri’ucc (grafico ufficiale del Peroni), consuma la sua cena, i suoi caffè e passa l’intero giovedì della partita nella probabilità di una passatella sfortunata, fasciando e sfasciando cartine marca Rizzla Plus edizione “platinum limited edition” gamma “dieci denari” (Voto: 10, appunto; “grosso”).
Nasopolidis. Disordinato e infatuato, si gode il suo momento di gloria. Ha la testa altrove e si vede, ma ciononostante riserba per la platea un twist di gambe niente male, su un “pitito” rasoterra partito da 90 metri. Si salverà in calcio d’angolo, nella partita. Ma nella vita vera è ormai perduto (V: 9; “Romeo 2000”).
Marco. Maiuscolo, ordinato, concreto. Era stato tra i migliori nella scorsa partita e si è confermato in forma. Le polemiche infrasettimanali sono servite a qualcosa, il suo conflitto d’interessi appare in via di risoluzione…in attesa di quel fantomatico recupero. Chissà che gli dirà il cuore. (V: 9; “impeccabile”).
Dario. È il vero migliore in campo della gara. Senza ombra di dubbio. La società ha avuto pazienza, lo ha aspettato e ha fatto benissimo. Sfascia tutte le azioni avversarie, galoppa come un matto su entrambe le fasce, scambia con in compagni, si propone in avanti, segna due gol: uno sotto l’incrocio dei pali, l’altro su inserimento perfetto. Ci mancava pure che andasse in macchina, accendesse lo stereo e mettesse pure un po’ di musica nell’intervallo. (V: 9,5+; “ubiquità, un elemento imprescindibile”).
Polpaccio. Grande primo tempo, senza dubbio. Gioca un poco al risparmio nel secondo, conscio di avere sempre la solita caviglia in disordine. E fa bene, perché anche al 60% recita la sua ottima parte. Prezioso negli assist alle punte e nelle ripartenze. Quando ci sarà da bombardare da lontano i portieri, anche lui si divertirà di più. (V: 9; “statista berlusconiano”).
Daniele Tucci. Gioca mezzapunta, esterno sinistro, esterno destro. A volte centrale, quando deve far rifiatare qualcuno. Il risultato, comunque, non cambia: la palla non gliela levi. Non ha ancora fatto un gol, è vero, ma il 95% di tutte le reti segnate dal Peroni da quando ha preso la folle decisione di indossarne la maglia si devono a lui. È un vero atleta: quando sputa la sua saliva non è sponsorizzata dalla Rizzla, cosa che accade per il resto della squadra. (V: 9; “E.T.”).
Gesù Gal’n. Quasi del tutto recuperato, svolge un pimpante pre-partita. Parte dalla panchina, ma appena entra, nel giro di un minuto prende due pali. Segna tre reti e, soprattutto, corre parecchio. Si trova a meraviglia con l’italo-argentino, con cui duetta come se giocassero insieme da anni. Due reti le deve a lui. (V: 9; “fanciullino”).
Nicola Kogiun. Altri tre gol, per lui. Uno di rapina, che apre le marcature. Uno a culo, va detto. L’altro in contropiede. È un pericolo costante, una punta vera: cerca la porta da ogni posizione, con coraggio, tentando anche conclusioni difficili. Ha il sano egoismo dell’attaccante di razza. (V: 9; “bomber”).
(nella foto sopra, Homer Loprieno)

mercoledì 3 giugno 2009

Il derby del Cicchettaro

Vietato non essere protagonisti. È questo il leit-motiv che sta animando le ore precedenti al sentitissimo derby “del cicchettaro”, così come squadra, quartiere e stampa di nicchia l’hanno definito. Di scena gli uomini di Tonino contro quelli di Michele Strollo, i ragazzi di Ragazzo contro gli Speranza Boys. Una “stra-pantanella” tra due squadre ancora in ritardo di classifica ma degne di calcare il manto sintetico del Salvatore Stadium, soprattutto se c’è da onorare l’amico Alessio, compagno di entrambe le squadre. In palio, la permanenza a testa alta dal Cicchettaro e un quanto mai difficoltoso quarto posto da raggiungere, forse abbordabile più per il Peroni Team, che deve ancora recuperare una partita.
Due squadre amiche, come detto. Con tanti ex. Nelle fila del Peroni ci sono Gal’n e Polpaccio i quali, insieme con Strollo, Pupillo e Il Biondo hanno sfigurato malamente in uno sciagurato torneo all’Annunciazione, giocato e perso in inverno. Ma competizioni a parte, non si contano le sfide nelle quali le due squadre si sono mischiate tra loro, con risultati più o meno esaltanti. Quanto alle ultimissime, giungono buone notizie da Peroni Lab: Loprieno, con tutta probabilità, non ci sarà. Assoldati un paio di sicari, il nostro Babe dovrebbe restare bloccato nella capitale, tra le mura amiche/nemiche del B&B di Saveri’ucc (più che un Bad and Breakfast, un Bevi & Bevi). Probabilmente, sarà un assassinio a impedirgli di mettersi sulla strada per Foggia entro le 21 di domani. Quanto al resto, Tonino Cyrano Morese, esterno di fascia comparso in sole due uscite stagionali (entrambe zoppicanti), non dovrebbe essere della partita: il ginocchio, sgretolatosi nella sciocca partita extra giocata con la maglia dello Jacob e che gli ha fruttato anche qualche critica della stampa, continua a fare i capricci. Più probabile l’impiego del greco Nasopolidis, il secondo di Christian L’Amico di Valerio Tonti, nel caso in cui il portiere titolare non se la senta di scendere in campo. E se Gesù Gal’n è sempre più vicino al pieno recupero, anche Polpaccio, che aveva manifestato la sua idea di mancare la gara per un futile concerto di Daniele Silvestri, sarà costretto a scendere in campo, anche perché l’allevatore Tonino Palese è stato oramai informato delle intenzioni del giocatore (definito più volte dallo stesso mister come un “rivoluzionista”, ndr). Nessun problema invece per Nicola Kogiun, forse l’uomo più in forma del Team. Ai soliti poi, si aggiungono i pezzi migliori e per fortuna che esistono: Dario, Marco e l’italo-argentino Daniele Tucci. Tutti presenti e pronti a credere nel Peroni-progetto (e chissà poi perché…).
(nella foto sopra, Gal'n ci prova con Sisina).

lunedì 1 giugno 2009

Toh, chi si rivede? I tifosi...

E con le prime vittorie (una nulla e solo parziale, l’altra piena e meritata), si rivede anche la Curva Sotto. Gli stessi sostenitori che avevano disertato gli spalti del San Salvatore Stadium in occasione della pesante sconfitta contro Quelli con La Maglia Della Juve, bissando poi la contestazione anche nel match sospeso contro il Brand Seta, sono ricomparsi alla fine del primo tempo della partita con il River. Una contestazione pacifica, va detto, da come si può intuire dalle immagini (pappa reale per i segaioli). Anche bella a vedersi, va aggiunto. Ma che non ha mancato di colpire gli stessi rimastoni del Peroni Team, i quali si sono stretti attorno al bastone-feticcio dello zoppo Tonino il Bidello e hanno cavato le risorse migliori per risorgere e scrollarsi di dosso la penultima posizione in classifica (a favore di una penultima posizione meno penultima in quanto condivisa con un altro paio di squadre). La Curva Sotto è tornata insomma, alla spicciolata, nel silenzio dell’intervallo. Forse informandosi sul risultato già quasi acquisito dell’incontro, forse no. Prima Susina e Lauretta, sminigonnate come si conviene ad una partita seria. Poi Ciucicchio e Francone, sul finire della partita, con maggiore scetticismo negli occhi ma altrettanta fede nei colori sociali del Team. Peccato per l’assenza della frangia estrema della curva, quel trio formato da Puccettino, Alberto e Shiva che forse, a detta delle malelingue, non ha gradito il divorzio forzato tra il Presidente Ragazzo e lo stopper Puccettone. Di loro, martedì scorso, nemmeno l’ombra. Ma c’è da aspettarsi che con il volgere positivo dei risultati anche loro facciano ritorno in curva, a tifare Peroni. D’altronde, al luppolo non si comanda.