sabato 6 giugno 2009

Peroni Team vs Bad Boys 9-1


Al 90° “Il migliore in campo? Christian! Christian! Christian!”. Tutti d’accordo. Al termine del glorioso match contro i Bad Boys, i “peronisti” sono concordi nell’attribuire la palma del migliore in campo al grande, grosso assente della partita: Christian Loprieno. Un momento di festa, sia pure, ma non esente da verità: perché al San Salvatore Stadium, per una volta, la palla viaggiava. Eccome, se viaggiava. Nessuno rantolava sulla fascia sinistra, non una “veronica” a metà campo nel momento fatidico di una ripartenza, nessuna protesta né al momento dei cambi né contro l’arbitro dopo un’evidente trattenuta ai danni dell’avversario e, soprattutto, neanche un maledetto doppio-passo. Loprieno, con la sua assenza, è stato il migliore in campo. Certo il nostro maialino coraggioso (unico al mondo in grado di sollevare novanta chili da terra e scaraventarli insieme alla palla nell’angolo alto della porta con una rovesciata da manuale) ci manca. La squadra, nonostante la prestazione, ha nostalgia di lui. Dei suoi occhi rossi, della barba anziana con cui confonde le pulzelle, della sua flemma. E a lui, infatti, i rimasti-sotto del Peroni Team hanno dedicato la meritata vittoria. Come a dire: “prima che ritorni in campo, ci godiamo questa prestazione e brindiamo alla tua salute”.

LA FREDDA CRONACA La calda cronaca, invece. Perché non può non esserlo, se si vuole rendere giustizia di una squadra troppe volte messa in discussione, tanto dal Cicchettaro che da Angelillo (in quelli che sono di due salotti sportivi più frequentati dagli appassionati). Una prova maiuscola, evidenziata dal risultato il quale, a voler esser sinceri, sarebbe potuto essere anche raddoppiato, se non fosse stato per l’imprecisione e per la bravura del portiere avversario (il noto Beppe Topone, sempre nel mirino della società del presidente Ragazzo). Tre gol ciascuno per le due punte Nicola e Gesù, due per Dario, uno per Marco. Un 9-1 maturato soprattutto nel primo tempo, terminato 4-0 ma giocato davvero a grandi livelli. Con il Peroni Team che non ha mai lasciato giocare gli avversari, neutralizzandoli sulla mediana e bombardandoli in continuazione. Palla di prima, grandi giocate, tagli, scatti e quant’altro, in una serata in cui è riuscito praticamente tutto. Esemplari i gol di Dario (il secondo) e l’ultimo di Nicola Kogiun: il primo al termine di una spettacolare azione di prima nella quale tutti i peronisti ci hanno messo il piede, partita da dietro e maturata con un inserimento perfetto del forte difensore; il secondo venuto fuori da un passaggio sbilenco dell’attaccante, in uno dei tanti contropiedi della partita. Tutto perfetto, insomma. In un figurone che ha finito per abbracciare anche il secondo portiere Nasopolidis, saltato dal mazzo di carte dell’allevatore Tonino soltanto a pochi minuti dal fischio di inizio. Christian L’Amico di Valerio Tonti infatti, portiere ufficiale ma un po’ meno ufficiale dopo lo svenimento di due partite fa, ha dato il suo secondo forfait consecutivo. Infine, una menzione a parte merita ancora una volta l’italo-argentino Daniele Tucci: diventato in meno di tre partite (due e mezzo, per la precisione) il vero trascinatore della squadra, in grado con le sue giocate di infondere fiducia anche agli altri “rimastoni”, spesso soggetti a forti depressioni post-alcoliche. Da quando c’è lui infatti, tutti credono di saper giocare un poco di più. E prima che l’incantesimo sfumi, sarà meglio godersela. Ma poi, sfumerà?

NOTE Oltre la canotta spalanca-ascella di Antonios Nasopolidis (una trovata ispirata dal miglior Riccardino Fuffolo), da segnalare gli occhi rossi di frustrazione del povero Polpaccio preda della caviglia dolorante e l’epiteto, altrettanto di frustrazione, con cui la squadra avversaria si rivolgeva al nostro Dario. U’marocchin”: è così che qualcuno l’ha chiamato ironizzando sulla sua fisionomia un po’ maghrebina, soprattutto quando il bravo difensore estorceva con la forza e l’eleganza del miglior Nequrouz i palloni dalla punte avversarie, ripartendo verso la porta e dando il via alle migliori azioni del Peroni. Un marocchino dunque, e un greco, un nazareno, un italo-argentino, un polpaccio, un conflitto di interessi, un cugino, uno svenuto e un porco. Il Team, è davvero completo adesso.

PASQUETTE
(il voto di ognuno è ispirato al punteggio della partita…ma anche no. Per una volta, tiriamocela!)

Chirstian Loprieno
. Il migliore, come detto. Dorme fino alle due nell’abitazione romana del supporter lontano Saveri’ucc (grafico ufficiale del Peroni), consuma la sua cena, i suoi caffè e passa l’intero giovedì della partita nella probabilità di una passatella sfortunata, fasciando e sfasciando cartine marca Rizzla Plus edizione “platinum limited edition” gamma “dieci denari” (Voto: 10, appunto; “grosso”).
Nasopolidis. Disordinato e infatuato, si gode il suo momento di gloria. Ha la testa altrove e si vede, ma ciononostante riserba per la platea un twist di gambe niente male, su un “pitito” rasoterra partito da 90 metri. Si salverà in calcio d’angolo, nella partita. Ma nella vita vera è ormai perduto (V: 9; “Romeo 2000”).
Marco. Maiuscolo, ordinato, concreto. Era stato tra i migliori nella scorsa partita e si è confermato in forma. Le polemiche infrasettimanali sono servite a qualcosa, il suo conflitto d’interessi appare in via di risoluzione…in attesa di quel fantomatico recupero. Chissà che gli dirà il cuore. (V: 9; “impeccabile”).
Dario. È il vero migliore in campo della gara. Senza ombra di dubbio. La società ha avuto pazienza, lo ha aspettato e ha fatto benissimo. Sfascia tutte le azioni avversarie, galoppa come un matto su entrambe le fasce, scambia con in compagni, si propone in avanti, segna due gol: uno sotto l’incrocio dei pali, l’altro su inserimento perfetto. Ci mancava pure che andasse in macchina, accendesse lo stereo e mettesse pure un po’ di musica nell’intervallo. (V: 9,5+; “ubiquità, un elemento imprescindibile”).
Polpaccio. Grande primo tempo, senza dubbio. Gioca un poco al risparmio nel secondo, conscio di avere sempre la solita caviglia in disordine. E fa bene, perché anche al 60% recita la sua ottima parte. Prezioso negli assist alle punte e nelle ripartenze. Quando ci sarà da bombardare da lontano i portieri, anche lui si divertirà di più. (V: 9; “statista berlusconiano”).
Daniele Tucci. Gioca mezzapunta, esterno sinistro, esterno destro. A volte centrale, quando deve far rifiatare qualcuno. Il risultato, comunque, non cambia: la palla non gliela levi. Non ha ancora fatto un gol, è vero, ma il 95% di tutte le reti segnate dal Peroni da quando ha preso la folle decisione di indossarne la maglia si devono a lui. È un vero atleta: quando sputa la sua saliva non è sponsorizzata dalla Rizzla, cosa che accade per il resto della squadra. (V: 9; “E.T.”).
Gesù Gal’n. Quasi del tutto recuperato, svolge un pimpante pre-partita. Parte dalla panchina, ma appena entra, nel giro di un minuto prende due pali. Segna tre reti e, soprattutto, corre parecchio. Si trova a meraviglia con l’italo-argentino, con cui duetta come se giocassero insieme da anni. Due reti le deve a lui. (V: 9; “fanciullino”).
Nicola Kogiun. Altri tre gol, per lui. Uno di rapina, che apre le marcature. Uno a culo, va detto. L’altro in contropiede. È un pericolo costante, una punta vera: cerca la porta da ogni posizione, con coraggio, tentando anche conclusioni difficili. Ha il sano egoismo dell’attaccante di razza. (V: 9; “bomber”).
(nella foto sopra, Homer Loprieno)

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